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Koh Samui e del perchè le cose non succedono mai per caso Parte I

19-07-2013 21:30

Ad Aprile sono stata in Thailandia. 
Avevo bisogno di una vacanza, mi ero fatta un mazzo tanto col libro nuovo e ho detto ad Attilio devo andare via, da qualche parte, non so nemmeno io dove, ma in un posto dove posso fare yoga , stare tranquilla, rimettere le idee a posto dopo un anno pesante sotto tanti punti di vista.
Ho la fortuna di stare con un uomo che ti dice fai quello che devi fare, io sto qui e ti aspetto. 
Non pensate adesso "che culo c'ha sta Bosco!" perchè dopo tutti i dementi da cui mi sono fatta trattare come lo scopino del cesso  me lo sono anche meritato! Eccheccazzo!!
Dunque, totalmente a caso, comincio una ricerca su internet di quelle che preferiresti farti il cammino di Compostela scalza piuttosto che scegliere un posto decente fra un milione di posti simili.
Non sono un'avventuriera, nel senso che non ho nessun problema a prendere e andare in Patagonia da sola, ma una volta là ho bisogno di aiuto.
Non sono una a cui basta una Lonely Planet e uno zaino, ho bisogno di qualche direttiva, un pò di protezione, un bagno privato ecco.
Non sono una lagnona, non mi lamento quasi mai e tutto quello di cui ho bisogno sta in un mini trolley, ma non ho uno spirito d' avventura che mi fa prendere e partire con una cartina e navigare sul fiume Mekong. Anche se lo vorrei.
Mi fanno cagare i posti a 500 stelle   dove il personale è pagato un dollaro la settimana e ti odia in quanto bianco conquistatore, ma è obbligato a sorriderti sperando in una mancia che farà campare i 5 figli fino a fine mese, mi sento  fuori posto e inutile, odio i resort extralusso, i ristoranti fichetti e bianchi, le navi da crociera e i posti sovraffollati da turisti lamentosi, adoro la natura specialmente nelle sue manifestazioni più estreme, ma non sono esattamente una che riesce a partire per Varanasi e dire "vabbè poi stiamo a vedere".
Ho un sacco di amiche così, di quelle che ti dicono "sono stata un anno in India, 5 mesi in Polinesia, 7 a Bali, che meraviglia!"
Io le guardo con tanto d'occhi e mi chiedo: ma come cazzo avete fatto? Dove avete dormito? Come ve lo siete organizzato il viaggio? Quanto avete speso? La risposta immancabile è "ma non lo so giravo... ho affitatto una casa...boh.. non ho speso niente.."
Le amo. Dio se le amo. Le amo perchè vorrei essere come loro, ma non sono capace. Insomma ho un sacco di limiti, non sono una "fregna moscia" come direbbero a Roma, ma nemmeno una che si destreggia nella giungla con un machete.
Perciò rieccoci alla mia ricerca su google: "Yoga detox retreat".
Ridete eh?
Fate bene...
Me ne sono uscite un miliardo...India, Indonesia, Australia...
Tutto sembrava meraviglioso e tutto costava un botto.
Perciò mi consulto con le amiche di cui sopra.
L' India non ha un bel mare ed è impegnativa, bisogna essere preparati e io non lo sono, qualunque posto in Europa è troppo freddo in Aprile per andare al mare, l' America non è spirituale come vorrei, voglio stare tranquilla, sennò andavo per la 71 esima volta a Londra, la Thailandia mi dice Serena è perfetta, mare bellissimo, spiagge incantevoli, gente carina, io ci sono stata 6 mesi...
E ti pareva...
Così restringo la ricerca a "yoga detox retreat Thailandia"
E per mia fortuna ne trovo uno sull' isola di Koh Samui che è grande più o meno quanto l'Isola del Giglio, e il posto dove farò i miei 10 giorni di ritiro, è come piace a me: semplice e tranquillo, e l' insegnante che si prenderà cura di me si chiama Simona ed è italiana e non solo risponde alla mia mail dopo 45 secondi, ma mi da un milione di informazioni utili e decido che la amo.
Penso che il destino non vada mai forzato. Penso che se insisti e insisti e insisti a voler fare una cosa e tutto è avverso non ti devi lamentare se poi l'aereo cade, eppure non smetto di forzarlo.
Prenoto il volo su un accantivante sito dal nome "Volagratis" a cui vorrei consigliare di cambiare nome in "costaunbotto" perchè, se 800 euro per un volo con 3 scali in economy che al momento della prenotazione diventa di 930 (più altri 50 di numero verde) vi sembra gratis, vuol dire che ho un concetto della gratuità un pò alterato.
Il giorno della partenza arriva in un attimo, tanto che mi ritrovo a dirlo a mia madre un giorno prima, per ricordarle soprattutto dove ho messo il testamento aggiornato.
Non  posseggo dei Picasso, ma conosco i miei polli e già me la immagino alle prese con l'estinzione del mio conto corrente.
Sistemate le faccende di famiglia, eccomi diretta verso Fiumicino, per il mio volo infinito le cui ore non sono nemmeno in grado di contare, per cui abbandono ogni speranza e raggiungo il check in dove un tizio, immagino assunto la mattina stessa, mi informa che il mio bagaglio lo recupererò direttamente a Koh Samui, ma che purtroppo lui la carta d' imbarco non me la puà stampare.
Ora, se c'è una cosa che sanno anche i bambini, è che quando viaggi con più compagnie e specialmente se l'ultimo volo è su un biplano sai che il bagaglio te lo devi recuperare, ma ora chi sono io per saperne qualcosa di più di uno steward di terra?
Così prendo posto sul primo dei tre voli che mi separano dalle mie agognate ferie.
Chi di voi mi legge per la prima volta, forse non sa che nonostante le mie numerose ore di volo, ho un terrore sacro di quei trabiccoli che stanno su per una gran botta di culo, e più viaggio peggio è.
E' una cosa tutta mia, da fuori nessuno se ne accorge, sono serena a tratti spavalda, leggo, ascolto musica, a volte scrivo anche, ma nessuno sa che dentro di me c'è la morte, sussulto ad ogni cazzo di turbolenza, cigolio, annuncio di allacciare le cinture e soffro come una disperata, certa che morirò su quel volo e che mia madre non avrà capito una mazza dei codici del conto corrente e ricorrerà a delle sedute spiritiche di ciarlatane rumene per farselo rispiegare.
L 'unica cosa che può rilassarmi un attimo (e giuro che ne ho provate!) sono un paio di birrette ad alta quota che, grazie all' ossigeno rarefatto, hanno su di me lo stesso effetto di 30 gocce di Valium e una botta in testa con un badile.
Il volo però è troppo breve per cui niente alcol e io non posso fare altro che pregare e ripetermi dei mantra maledicendo me stessa per non essere andata all' Isola del Giglio che magari in  Aprile faceva anche caldo.
Giunta a Mosca attraverso tutto l'aeroporto e ripasso dal controllo passaporti dove bloccano quello davanti a me in quanto Armeno con un cappellino alla Moccia e arrivo di corsa che stanno già imbarcando, pregustandomi però la meritata birretta e il mio pasto vegano ordinato on line dal premuroso Attilio.
Peccato che dal 13 Febbraio la politica aziendale della compagnia di bandiera Aeroflot abbia vietato di servire alcolici nelle tratte transoceaniche.
Ora, io capisco che tenere a bada 200 russi completamente ubriachi per 9 ore consecutive sia pesante, ma a me bastavano 2 bottigliette di limoncello da minibar e due carote, ma Irina, Ivanka ed Ekaterina sono irremovibili,e comunque non risultano pasti vegani a mio nome.
Dovrebbero ribattezzarla Flyflot, sfigata come le ciabatte della Marta Flavi.
Mi rassegno certa che io lì non ci dovevo salire e che forzare il destino è stata una stronzata galattica sin dal primo momento e che non voglio morire con sconosciuti ostili che non parlano la mia lingua.
Ma quello è ciò che mi aspetta e così mi sparo 5 bicchieri enormi di succo di pomodoro e mi vedo 4 puntate di Lie to me, Sherlock Holmes, 2 film Kazaki, e Piovono Polpette.
Arrivo a Bangkok sfinita, con gli occhi secchi e le pupille a punta di spillo per la luce ininterrotta e devastante e ancora non ho sperimentato il caldo umido di circa 50 gradi che c'è fuori.
Di che mi lamento però? Sono venuta apposta! Sennò andavo a Campese...
Esco dall' aereo e comincio a seguire corridoi infiniti per cercare invano il desk della compagnia thai che teoricamente doveva occuparsi della mia valigia e dopo aver camminato per circa 4 chilometri e aver perso almeno mezzora, finalmente una signorina mi dice "we have no agreement with Areoflot, so you need to go out pass the control, pick up  your luggage then go out up to the 4th floor and check in again"
Non ce la posso fare e se avessi il numero di telefono di quell' idiota a Fiumicino...ma vabbè non posso fare altro che scapicollarmi e seguire le istruzioni che per fortuna sono indicate su un pratico foglietto.

Una volta arrivata al quarti piano settore F e in fila al check in mi sento chiamare. 
Penso ad un allucinazione uditiva, non dormo e non mangio da 24 ore, ho i nervi scossi, continuo a dimenticarmi dove ho messo il passaporto, e fatico a ricordarmi il motivo per cui sono lì e da me è notte e il mio corpo non lo sa.
Una minuscola hostess thailandese mi viene vicino e pronuncia il mio nome indicandolo su un foglio.
Dico sì, sono io, immaginandomi in un interrogatorio con la lampada puntata perchè nel frattempo è stato spiccato un mandato di cattura internazionale della polizia vegana.
"Fiuuuu" esclama lei "l'ho cercata dappertutto, avevo un cartello proprio davanti alla porta dell'aereo!"
Peccato che io sia uscita a testa bassa...
Beh, però, mi dico, l' efficienza orientale! Altro che quei cialtroni in Italia che fingono di essere invalidi pur di non aiutarti.
Passo attraverso altri controlli e dopo altri 3 chilometri ci sono. Evviva, fra me e la spiaggia ci saranno al massimo 2 ore, ce l'ho fatta mi dico dandomi delle sonore pacche sulle spalle.
Il peggio è passato.
Piccola ingenua....
Arrivo a Koh Samui con un caldo infernale, bollente, soffocante, umido, che non puoi nemmeno aprire gli occhi, che l'aria condizionata del taxi non basta, che evapori e non te ne accorgi, che la testa bolle e quel cazzo di bancomat che sembra un cesso della Sebach in mezzo al nulla non funziona e non riesco a capire la conversione fra Euro e Bath  e l'autista vuole solo contanti.
Sono stremata e in macchina guardandomi intorno, mi ricordo dei depliant che sfogliavo in aereo, dove i ragazzi della Compagnia delle Indie si tuffavano in piscina e il cuoco stellato mostrava la sua tartare di tonno pinna gialla e sospiro.
Sospiro perchè mi fa ridere questa mania tutta occidentale di voler fingere che i 3/4 del mondo non versino in una povertà devastante e che l'economia gira solo a favore di quell' 1/4 che può permettersi il lusso di lasciare l'acqua aperta mentre si lava i denti.
Ed è tutto così, lo vedi in India e in Africa, in Sud America, e ai Caraibi i cavi elettrici a un milione di volt che ti passano sulla testa, le baracche, le strade non finite, i motorini con 4 persone.
E non c'è una via di mezzo.
E' così che funziona il mondo ormai, intorno ai resort miliardari la gente non ha nemmeno un ospedale, ma sulle foto dei cataloghi vedi sempre turisti sulle moto ad acqua e i locali che pescano sorridenti e poi guadagnano 5 dollari la settimana.
Il mondo è così.
Fa schifo.
Quello che capisco abbastanza in fretta è che il mio posto è molto lontano da tutto, molto lontano.
Anche da un supermercato, e l'idea di affittare un motorino non mi sorride più.
Guidano a sinistra, a manetta e al posto del guard rail ai lati delle strade ci sono dei fossi con dentro dei piloni di cemento...
Thailandesi gente drastica...
Ma la sorpresa maggiore deve ancora arrivare.
La mia camera ha un bagno e fin qui tutto bene.
Il bagno è per metà en plein air! Il water e la doccia sono a cielo aperto e il pavimento è ricoperto di serci, sassi appuntiti, perchè la moda è questa.
Ora io non mi lamento per carità, ho fatto pipì in ogni condizione, però siccome la notte mi alzo quanto un pensionato con la prostata non ce la posso fare a trovarmi faccia a faccia con un qualunque serpente, ragno, geco e l'aria condizionata non funziona, o meglio le tre ragazze che sorridono tanto ma che non parlano altro che un Thai bello stretto continuano a sorridere e spippolare e a ogni mia richiesta fanno spallucce.
Welcome to Thailand.
Continua....



 

 

 


Annalisa (storica fan Bari):
che meraviglia rileggerti!! sei troppo ganza :-)
francy:
Coraggiosa Fede... dai che aspettiamo la seconda parte della boscheide :)
Chiara:
...E la seconda parte??
Patty:
E no!! E adesso voglio sapere il seguito!! Oddio, i sassi sul pavimento?? C'è da morire!! ahahahahahah!!! Immagino la tua espressione... ;D
Fefè:
Quanto mi sono mancati i tuoi racconti di viaggio!!! ;-)
DENISE:
OOOOO invece io l'ho adorata la Thailandia...ci sono stata da metà marzo a fine marzo...
Koh Phi Phi island - koh Samui - Bangkok ma a differenza tua ho fatto voli diretti ...
meglio ...+ ore ma meno strippo.......
infatti a koh Samui ho visto questi centri di Yoga e avevo letto anche sulla guida...
infatti ti avevo pensata :-)....
sia a me che al mio ragazzo è stata clonata la carta di credito a distanza di due mesi...
con prelievi dal Vietnam e Kuala Lampur....sicuramente clonate in Thailandia!

Maria:
ho gia' letto 5 dei tuoi libri ..ti adoro..in s.o.s amore fai delle descrizioni cosi' dettagliate di situazioni in cui mi sono spesso ritrovata...e ho riso..ho riso tanto...ma ho anche pianto nel finale..cmq sei bravissima..e iniziero' a seguirti anche sul blog..ciao
Nino (storico fan):
che meraviglia rileggerti!
11:
11
21-05-2016 06:49
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21-05-2016 13:16
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