Lolite e colite
11-02-2008, 2:58 pm

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Venerdì mi chiamano per andare Sabato mattina a “Sabato,Domenica e…” per parlare  delle relazioni sbilanciate e delle Lolite del 2008, con particolare attenzione al caso della tredicenne e il macellaio  balestrato di 37 anni che si difende gridando “Ma io l’amavo!!”

(“In galera!” rispondo io).

Al solito la prima cosa che mi hanno detto è stata “Abbiamo letto su Vanity Fair che lei è antimoccia”.

E dagli…

“Non ho mai detto che sono antimoccia, ho detto solo che non sono d’accordo con le relazioni sentimentali fra una minorenne e un quarantenne, anche se è Raoul Bova!”

Me lo scriverò sulla maglietta quest’estate!

Dovete sapere che ho un continuo bisogno di pianificare le cose, sono rimasta allo stesso schema dell’ orario definitivo che avevamo al liceo (Lun : matematica, latino,storia,ginnastica e storia dell’arte) perciò avevo già preso i biglietti del treno per Attilio (era il suo fine settimana) e fissato altre 45 cose da fare nel week end compreso una puntata in quel di Livorno per mangiata pazzesca all’ Ancora (da noi ribattezzato l’ Ancòra!) perciò l’idea di cambiare programma mi ha turbato così tanto che non l’ho nemmeno scritto sul blog.

Venerdì sera siamo andati ai Carboni ardenti (il ristorante di Giucas) dove abbiamo dato vita alla solita pantomima, ( ve l’ho detto che ho bisogno di mantenere inalterate le mie abitudini!) ma soprattutto perché morivo dalla voglia di chiedere alle cameriere se Giucas le avesse mai ipnotizzate mentre portavano i piatti!  

La puntata è stata molto carina, anche se avevo 2 borse sotto gli occhi che sembravano sacchetti della Coop e che il trucco non è riuscito ahimè a mascherare, l’unico modo era che mi facessi intervistare da sdraiata.

Durante tutta l’operazione del maquillage cercavo di spiare la truccatrice per carpirne i segreti;negli anni tutte mi hanno consigliato ombretti, matite, pennelli e fondo tinta, che secondo loro non potevo non avere, ho speso un capitale, ma non c’è verso:le sfumature non mi riescono proprio, quindi tenevo un occhio socchiuso mentre mi truccava l’altro alla fine mi ha cazziato e non ho visto più niente.

Il risultato è molto bello mentre sei in televisione, non un’imperfezione, non una ruga, 2 occhi che sembri Miriam Tomponzi, poi però alla luce del sole, sei arancione come Giurato e sembri un travestito!

Ho preso il treno così….

Avevo una prima classe pagatami dalla Rai,mentre Attilio una seconda pagata da sé stesso.

Ci siamo messi tutti e due in seconda (ho rinunciato,per amore,alla barretta di cioccolato Milka da 71 calorie, che è il vero motivo degli aumenti degli ultimi tempi).

Aspettando il bigliettaio che, temevo, mi avrebbe fatto pagare il cambio classe, anche se in senso inverso, abbiamo fatto il solito giochino di tutti i sabati: io compro la Nazione, che Attilio non considera nemmeno un giornale (perché lo è??) e lui compra la Repubblica, ma legge e commenta da sopra la mia spalla tutta la Nazione,quando ho finito e faccio per prendere la Repubblica lui mi fa “Nooooo uffaaaaa la volevo leggere io!”

Tutte le volte così, adoriamo questo gioco!

Ecco che arriva il bigliettaio che controlla il suo biglietto, (anche se quando vedono un biglietto e-mail hanno sempre un lampo di odio negli occhi) e poi è il mio turno “Ehm ecco…il mio è un biglietto di prima…ma per amore sono qui in seconda”

Solo che gliel’ho detto truccata da travestito!

Lui ha detto che era raro che lo sentisse dire e ha detto ad Attilio che lui è un uomo fortunato, poi mi ha guardata meglio e mi ha detto che forse sono io quella fortunata!

Sabato sera invece ho prenotato in un ristorante giapponese dove,per telefono,mi avevano detto che prima delle 10 me lo potevo anche scordare.

Sì con questo tono simpatico.

Quando alle 10 ci siamo presentati, un nano giapponese scortesissimo mi ha chiesto come mi chiamassi, poi ha scosso la testa e ha detto che il nome non c’era.

A quell’ora, affamata com’ero, me lo immaginavo incaprettato e intento a girare su uno spiedo con una mela in bocca, in più ero sempre truccata come un travestito quindi c’era veramente poco da scherzare.

Il nano,non ha sospettato neanche per un nanosecondo, che, non parlando l’italiano, c’era il 99% delle  possibilità che non avesse capito un cazzo al telefono,ma no, secondo lui era più probabile che io AVESSI CHIAMATO UN ALTRO RISTORANTE!

Gli stranieri che arrivano a Firenze prima di imparare a dire vaffanculo, imparano i modi strafottenti dei giocatori del calcio in costume, e subito dopo imparano a dire vaffanculo.

Avevo troppa fame per fare un’inutilissima uscita plateale, così l’ho marcato stretto finché non ci ha dato un tavolo accanto a una tavolata di tizi che sembravano tutti usciti da telefilm americani:

c’era la protagonista di “the Closer” quella di “Cold case” e “Buffy”, un paio di attori di O.C,e a capotavola il Commissario Scali.

Tutti vestiti in pompa magna ( e magnavano parecchio) dopo la esima bottiglia di vino hanno deciso di rendere partecipe tutta la sala a loro insaputa ,della loro interessantissima dissertazione sul cerume delle orecchie e della sua aspirazione orale.

Ve lo giuro non scherzo.

Sono andati avanti un quarto d’ora, finché, disperata ho guardato il Commissario Scali e con occhio supplicante gli ho detto: “Vi prego…basta!”

Lui mi ha guardata sorpreso che avessi sentito (aveva sentito anche il cuoco) mentre Closet, Buffy e Cold Case  ridevano della grossa. Scali punto sul vivo non si è scusato, ha solo abbassato appena il tono dandomi della spiona e informandomi a voce alta che avrebbe cambiato argomento, come se avessi avuto da ridire sulla distribuzione gratuita di farmaci angiogenetici.

(Sto guardando Tg2 Salute).

Ma il meglio è stato ieri sera quando sono andata al cinema e un tizio accanto a me anticipava gli eventi, per un attimo ho creduto che avesse il bluetooth e ne stesse parlando con qualcuno!

Adesso gli spara, ora quello scappa, no adesso gli ruba i soldi.

Poi, quando non era interessato al film conversava tranquillamente con la sua amica “allora oggi che hai fatto? Sei andata dove mi avevi detto? E ti ha telefonato Guido?”

Ma perché non ve ne state a casa sul vostro comodo divano?

Il film era Cassandra’s Dream di Woody Allen che mi rifiuto di chiamare “Sogni e Delitti”, forse perché i suoi film in Italia devono avere per forza un doppio titolo: amore e guerra, ombre e delitti, crimini e misfatti.

Comunque mi è piaciuto molto e se vi è piaciuto Match Point non rimarrete delusi.

Il tizio accanto a me non si aspettava quel finale TIE’

 

Vostra irritata Bosco



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