Dio li fa poi li accoppia....
10-12-2007, 11:50 am

Estratto in formato solo testo
articolo originale e commenti su: http://www.federicabosco.com/blog/index.php/post/12412/



Eccomi di nuovo al mio posto sulla stoica sedia dell’Ikea che è ormai tenuta insieme dalla sola forza di volontà.

La mia esperienza a Radio 2 è finita venerdì sera.

E’ stata veramente spettacolare e ho conosciuto delle persone meravigliose che ci tengo a ringraziare via blog: Cristiana Merli, Carla Balestreri, Andrea Boccia, Stefania Livoli ed Elena Gordini.

Mi mancheranno!

Sabato mattina sembravo uno zombie, la stanchezza mi è caduta giù tutta insieme.

Come ben sapete durante tutta la mia permanenza al bed and breakfast gli operai hanno rifatto il bagno, il che significa che,per tutte e 3 le settimane, i due hanno martellato, trapanato, smantellato, trivellato,ma soprattutto parlato a voce alta in albanese stretto dalle 8 la mattina in poi,quando nella migliore delle ipotesi prendevo sonno verso le 5.

Ma soprattutto oltre alla serenità di stare chiusa in camera con 2 muratori sciolti in casa, c’era anche l’aggravante della mancanza d’acqua che andava richiesta ogni volta a Kledi e Bejhet, ovviamente quando tentavi invano di tirare lo sciacquone.

Pomeriggio con la presentazione alla Fiera del Libro dove c’erano un miliardo di persone.

Un miliardo.

Ora ve lo posso dire….volevo morire!

Fittissima schiera di sorrisi finti come i soldi del Monopoli, ma per fortuna anche tante belle persone oltre a quelle che erano venute con me (Attilio, Simona e le sue amiche, Alessia P, Sofficino e Lella) tante signore e ragazze carinissime con cui mi sono intrattenuta con molto piacere.

Il libro sta andando molto bene,a titolo informativo per coloro che si fanno delle domande sulle librerie che non lo tengono in base a qualche oscuro complotto  e se la sua posizione spaziale sia o meno  in conformità alle più elementari teorie di marketing!

Ed eccoci a noi.

Volete che non mi sia successo qualcosa nel frattempo?

He he, come no,ma scherziamo?

Finalmente giunge la sera del sabato, dalla stanchezza fatico a mettere  a fuoco i commensali (anche a causa del vino rosso devo dire).

Andavamo a dormire a Palestrina a casa del mio fidanzato.

Piccolo problemino col riscaldamento che non è partito, ma chi se ne frega, il nostro amore ci scalderà…

L’indomani dovevamo andare a pranzo da Alessia P dove il suo babbo Willy ci aspettava per nutrirci con la pala, noi avremmo comprato le paste in quella pasticceria fenomenale, avremmo bevuto come anatre, poi saremmo partiti per Firenze e Atti avrebbe potuto serenamente guardarsi la partita.

Chiudiamo tutto, io come al solito avevo troppe cose in mano, ma mi avvio con sicumera verso la macchina.

 

FLASHBACK

Scena 1- Casa di Attilio Palestrina un mese fa– Est.Giorno

 

Federica, una giovane donna caucasica ancora piacente,aspetta il fidanzato fuori casa per andare a pranzo da Willy (stesso identico schema appena descritto).

Attilio chiude la porta dietro di sé e poi dopo si tocca le tasche del cappotto. Poi si gira verso di lei.

 

ATTILIO

Ehm… non capisco, credevo di avere le chiavi in tasca…

 

FEDERICA

(titubante)

Come “credevi” amore…

 

ATTILIO

Ma sì ero sicuro di averle in tasca, ci sono 300 tasche in questo cappotto!!

 

Comincia a cercare in tutte e 300 senza esito.

 

FEDERICA

Mi spieghi solo una cosa? Perché hai chiuso casa e poi hai guadato in tasca? Perché ci hai chiuso deliberatamente fuori? Era una prova di abilità?

 

Attilio affranto telefona a sua madre  per sapere chi può avere un duplicato della chiave di casa, apparentemente chi ce l’aveva è morto l’anno scorso e l’altro vicino non c’è.

Si becca la prima ramanzina da sua  madre, Federica si limita a guardarlo con il classico disappunto che vale più di mille parole.

 

ATTILIO

Ma no mamma che non si apre con una forcina…ma che carta di credito, mamma, ma no che le altre chiavi non funzionano altrimenti che le farebbero a fare?

 

 

FEDERICA

Dai sono cose che capitano….però davvero spiegami perché ci hai chiuso fuori apposta?

Dai giuro che non ti dico niente!

 

ATTILIO

 Ma ero sicuro di…

 

Segue una serie di telefonate a tutto il paese per rintracciare un mazzo di chiavi.

Finalmente viene trovato un muratore che viene a liberarli.

Attilio si becca la ramanzina anche dal muratore.

Finalmente i due partono alla volta di Willy.

Tempo necessario all’operazione un’oretta, per fortuna col sole.

 

RITORNO AL PRESENTE

 

Scena 2- Casa di Attilio a Palestrina- Est Giorno

 

Attilio dà le chiavi della macchina a Federica che, carica di borse va ad aprire il bagagliaio.

Appoggia le chiavi in vista (o almeno crede) sistema le borse, una busta cade, la rialza, sistema le cose, soddisfatta, chiude il bagagliaio e subito….

TRAGEDIA

 

Attilio arriva con un’altra valigia

 

ATTILIO

(sorridendo)

Mi dai le chiavi?

 

FEDERICA

(con le mani in faccia tipo mamma ho perso l’aereo)

Le ho chiuse nel bagagliaio!

 

ATTILIO

(sempre sorridendo)

Dai non scherzare, dammi le chiavi

 

FEDERICA

(bianca in faccia e in panico)

Non scherzo te lo giuro, le ho appoggiate dentro e ho chiuso

 

ATTILIO
(addirittura ridendo)

Ma lo sai che sei proprio brava? Ci avevo quasi creduto, dai apri la macchina

 

FEDERICA

(isterica)

NON STO SCHERZANDO CAZZZOOO! LE HO DAVVERO CHIUSE DENTRO! 

 

Da lì ho avuto la prova ulteriore che lui è l’uomo della mia vita perché non mi ha preso a badilate. Forse per l’impossibilità di nascondere il mio cadavere nel bagagliaio della macchina…

 

Segue telefonata a sua madre che a questo punto ha capito perché stiamo insieme!

 

ATTILIO

No mamma che non si apre con una forcina! Ma no… nemmeno con un’altra chiave, sennò saremmo tutti ladri dai..No che non c’è un altro modo per aprirla..Ma come rompo il vetro, cercami il duplicato!

 

 

Stavolta però non si trova il duplicato, siamo soli, fa un freddo cane, comincia a piovere, io comincio a piangere, Attilio va a prendere la cassetta degli attrezzi e un’ascia da pompiere, io metto la testa sul ceppo.

 

ATTILIO

(canticchiando sull’ aria di “Siamo una squadra fortissimi”)

Noi scassiniamo la macchina…

 

La prossima volta che vedete un qualunque film americano in cui qualcuno rompe il vetro di una macchina con un pugno NON CREDETECI

E’ assolutamente impossibile rompere il vetro di una macchina volontariamente.

Abbiamo tentato con ascia dalla parte del legno e del ferro, un pietrone, cacciavite, falce e martello.

Niente nemmeno scalfito.

Ci siamo inventati leve di primo e terzo grado, cose lette nel manuale delle giovani marmotte, nel Corriere dei piccoli.

Nulla.

Ci siamo arresi ed è arrivata Simona “la santa” a prenderci.

Nel frattempo pioveva a manetta acqua gelata.

Simona arriva e ci vede così affranti che non riesce nemmeno ad infierire, io mi chiudo in un ermetico silenzio pensando di fare causa alla Ford per danni morali e materiali perché è da idioti progettare una macchina che non puoi riaprire se non con la chiave!

E mi chiedo se mai a Paris Hilton succederebbero cose del genere.

No, lei si comprerebbe subito un’altra macchina.

Salgo in macchina e la macchina di Simona non parte!

La maledizione di Palestrina…a Settembre nei cinema.

Attimi di panico e poi per fortuna siamo partiti.

Sono arrivata da Alessia alle 15.30 e il freddo mi è passato solo a notte inoltrata con lo Scaldasonno a tutta gallara.

Saremo lo zimbello del pranzo di Natale…Ci regaleranno un Tapiro d’oro.

 

 



Estratto in formato solo testo
articolo originale e commenti su: http://www.federicabosco.com/blog/index.php/post/12412/



Blog di Federica Bosco, www.federicabosco.com/blog
scripting di Fabrizio La Mura